Gravidanza gemellare: come affrontarla

Già dalla prima ecografia, programmata generalmente dal ginecologo tra l’8°  la 12° settimana di gestazione, si ha la scoperta di una gravidanza gemellare da parte della madre. Quando si parla di gemelli si pone fin da subito la distinzione tra eterozigoti ed omozigoti: nello specifico la gemellarità eterozigote è caratterizzata dalla maturazione di due ovuli che sono stati fecondati parallelamente, successivamente quindi si sono formati due embrioni distinti, ognuno con un proprio sacco amniotico ed una propria placenta. I due gemelli possiedono quindi un patrimonio genetico specifico. Invece i gemelli monozigoti sono il risultato della fecondazione di un solo ovulo che subito dopo il concepimento si scinde generando due distinti embrioni che condividono lo stesso sacco amniotico e la stessa placenta, per cui i gemelli hanno lo stesso DNA: nasceranno soggetti dello stesso sesso con caratteristiche fisiche identiche. La nascita di gemelli eterozigoti è dovuta di solito a fattori di carattere ereditario, nel senso che se nella famiglia della madre ci sono gemelli allora si ha una certa familiarità con i gemelli; invece i gemelli monozigoti non hanno alcun legame con questo fattore eziologico legato alla predisposizione ereditaria.
Come affrontare gravidanza gemellare

La gravidanza gemellare presenta delle evidenti differenze rispetto ad una gravidanza monofetale a partire dall’influenza esercitata dagli ormoni femminili tipici della gestazione, trattandosi di due feti la concentrazione ormonale risulta più elevata. Inoltre le donne in attesa nel corso del primo trimestre spesso vengono interessate dai caratteristici sintomi di inizio gravidanza ma con manifestazioni più spiccate relative al senso di nausea. Molto spesso chi aspetta gemelli risente di una persistente astenia (riduzione della forza muscolare), e può percepire anche una sonnolenza più debilitante rispetto alle donne che attendono un solo bambino.

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Le differenze tra una gravidanza gemellare ed una più comune gravidanza monofetale si fanno più significative nel terzo trimestre, quando il pancione diventa più vistoso e quindi determina un significativo aumento di peso, dal momento che si ospitano due o più feti. Per quanto riguarda poi il programma degli esami di routine da effettuare durante tutta la gravidanza, di solito per scongiurare il rischio di parti prematuri, che hanno maggiore probabilità di verificarsi in caso di gemelli, si eseguono dei controlli più frequenti sulle donne che sono in stato interessante. In particolare gli accertamenti a livello medico-ginecologico saranno effettuati soprattutto nell’ultimo trimestre, generalmente il periodo in cui è maggiore la probabilità di andare incontro ad un parto prematuro.

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