A 8 mesi il neonato è spinto in ogni sua azione (o quasi) dalla curiosità. Una curiosità che cerca di soddisfare combinando quelle che definiremmo “marachelle” ma che non sono altro, in realtà, che modi per conoscere ciò che gli sta intorno. È precipitoso, quindi, farsi l’idea che il nostro bambino, con gli anni, diventerà una piccola peste se lo troviamo intento a svuotare i cassetti o a strappare riviste: è semplicemente un modo per capire cosa succede a toccare qualcosa o di che consistenza siano fatte gli oggetti. Se non gli piace qualcosa, ormai lo fa capire con gesti e atteggiamenti vari.
Sviluppo socio-emotivo e cognitivo di un neonato di 8 mesi
Ma parliamo più in particolare dello sviluppo socio-emotivo e cognitivo di un neonato di 8 mesi. Se notiamo che il nostro bambino al suo ottavo mese inizia a spaventarsi improvvisamente di fronte a persone nuove o a esperienze diverse, non vuol dire che sia diventato timido o capriccioso tutto d’un tratto, ma che sta attraversando la normale fase dello sviluppo in cui acquisisce una nuova coscienza di sé e degli altri. È infatti ormai in grado perfettamente di distinguere tra familiari, amici e persone estranee e tende a fidarsi di più di quelle che conosce bene. Ricordare ai visitatori che questa fase è naturale diventa necessario per evitare che essi insistano nel tentare un approccio ravvicinato se il bimbo non vuole e, naturalmente, per evitare che si possano sentire offesi in qualche modo. Quindi bisogna lasciare al neonato il tempo che vuole per prendere confidenza con loro e, magari, fargli capire – assumendo un atteggiamento rilassato oppure facendo in modo che la persona estranea gli offra un giocattolo – che le persone venute a trovarlo non gli faranno del male in alcun modo.
Per quanto riguarda lo sviluppo cognitivo, un neonato di 8 mesi ha già fatto passi da gigante: sa infatti collegare gesti e parole (ad esempio il saluto “ciao” con l’agitare la mano), ricordare e comprendere il senso di semplici giochi di parole.Inoltre si guarda allo specchio con maggiore consapevolezza: non lo trova più soltanto un oggetto bizzarro, ma ha capito che è lui a poter controllare i movimenti che vede riflessi. Possiamo aiutarlo a sviluppare l’ingegno organizzando delle piccole difficoltà che lui sarà portato a solvere. Se infatti leghiamo un nastrino a un giocattolo e allontaniamo il giocattolo, lui proverà a tirare il nastrino per avvicinarlo. Anche se non riesce con le sue forze a tirarlo a sé, dobbiamo esclamare un bel “bravo!” che lo aiuterà a capire che stava facendo bene.
Sviluppo del linguaggio e delle capacità motorie in un neonato di 8 mesi
Il linguaggio di un neonato di 8 mesi è ormai slegato dal pianto; se ha bisogno di qualcosa impiega i gesti. E quindi noi dobbiamo assecondarlo nell’accentuare i gesti e continuare ad affiancare ai gesti le parole, in modo che possa associare parole a oggetti o concetti. Nascondere un oggetto e aspettare che lui lo trovi, facendo finta di cercarlo con lui, lo aiuterà a sviluppare i concetti spaziali. Dopo che lo avrà trovato, sicuramente manderà un gridolino o una risata. Il tuo applauso sarà senz’altro apprezzato.
Per quanto riguarda le sue capacità motorie, ci saremo accorti sicuramente della sua tendenza a muoversi non appena può e come può. Un neonato di 8 mesi è in grado, se non di gattonare, di muoversi rotolando, o strisciando a terra. Il gattonare o l’alzarsi in piedi appoggiandosi a qualcosa è una cosa che dipende invece molto dal carattere: un bambino insicuro e timido potrebbe aver bisogno di più tempo o della rassicurazione di un adulto, mentre un bambino più estroverso e coraggioso potrebbe lanciarsi in “avventure” più complicate. Quello che possiamo fare per aiutarlo è incoraggiare la sua mobilità sistemando i mobili in modo che abbia tutto lo spazio per fare le sue prove (in tutta sicurezza). Ormai ha imparato a usare meglio le mani: ha iniziato a scoprire che le dita funzionano anche separatamente e quindi a usare un solo dito per indicare qualcosa e a prendere anche oggetti piccolissimi come le briciole. Lasciare gli oggetti e farli cadere a terra non è un dispetto nei nostri confronti, ma è un modo per giocare e per rendersi conto molto semplicemente delle cause e degli effetti di ciò che fa.
Se questi progressi non compaiono all’ottavo mese d’età non dobbiamo necessariamente preoccuparci, ogni bambino ha i suoi tempi.