I motivi per cui una neo-mamma può ricorrere alla conservazione del latte materno sono molto diversi. Può capitare infatti che il bambino non si attacchi subito al seno, che temporaneamente dovete assentarvi e quindi il papà si occuperà di dargli la poppata oppure molto semplicemente è terminato il vostro congedo lavorativo. Insomma, i fattori e i motivi per cui potreste avere la necessità di conservare il latte materno ci sono e sono anche molto frequenti. In tutti i casi è sempre necessario che il latte sia conservato e riutilizzato nelle modalità e nei tempi più corretti possibili in modo da non alterare le proprietà organolettiche e nutrizionali di un alimento così importante per il vostro bambino. In questo articolo vi forniremo una vera e propria guida sia per tirare il latte in maniera corretta sia per conservarlo nelle giuste condizioni di temperatura.
Perché conservare il latte materno?
I motivi che sono alla base di questa pratica possono essere diversi e ciascuna donna in allattamento può avere la necessità di avere a disposizione del latte già tirato o spremuto per allattare il bambino. Ad esempio, può capitare che la venga sospeso momentaneamente l’allattamento oppure la madre è impossibilitata a farlo come può accadere se la madre risulta vittima di un piccolo incidente che la costringe a stare a letto. In questi casi può essere utile tirare il latte con il tiralatte e conservarlo per le poppate giornaliere del bambino. Un altro motivo per il quale si può ricorrere alla conservazione del latte materno è l’abbondanza che comporta un seno troppo pieno e dolente che va svuotato. Molti medici consigliano di tirarsi frequentemente il latte per favorire la montata ed aumentare la secrezione lattea in modo da avere un seno pronto per la poppata del bambino.
Come conservare il latte materno?
In tutti questi casi, una volta tirato il latte la madre si trova dinanzi a questo interrogativo: come si conserva il latte? Nella sua corretta conservazione incidono diversi fattori: la temperatura, il contenitore e le norme igieniche da osservare. Andiamo con ordine. Se il latte materno viene spremuto (non tirato con il tiralatte) in casa allora è possibile conservarlo a temperatura ambiente per un tempo che dipende dal calore presente nell’ambiente domestico. Questo tempo è di 4 ore se la temperatura è di 25-27 gradi; 8 ore se è compresa tra 15-20 gradi e di 24 ore se la temperatura è inferiore ai 15 gradi. Il latte materno non deve mai essere conservato ad una temperatura superiore ai 37 gradi (cosa che può succedere in estate) per ovvi motivi di contaminazione microbiologica ed alterazione delle proprietà organolettiche. Nel caso decidiate di conservarlo in frigo allora è possibile lasciare il latte fino ad 8 giorni alla temperatura di 2-4 gradi. Nel caso il frigo non abbia una temperatura costante allora è meglio usarlo nel giro di 3-4 giorni. Inoltre, è possibile conservare il latte in freezer entro 5 giorni dalle spremitura. Se abbiamo, invece, la necessità di trasportare il latte fresco, refrigerato oppure congelato è necessario ottenere una temperatura di circa 15 gradi alla quale è possibile tenere il latte per un tempo massimo di 24 ore.
Discorso diverso per quanto riguarda il latte che viene tirato con il tiralatte che è possibile conservare nel comparto del ghiaccio del frigorifero per circa 2-3 settimane alla temperatura costante di -8 gradi. Nel caso disponiate di un congelatore verticale capace di raggiungere anche temperatura inferiori è possibile stoccare il latte per 4 mesi alla temperatura di -12 gradi oppure per 6-12 mesi a -20 gradi nel caso di congelatore a pozzetto.
Lo scongelamento del latte può avvenire in frigorifero per 24 ore, in un recipiente con dell’acqua calda senza coperchio oppure sotto il getto di acqua corrente tiepida facendo in modo che l’acqua non tocchi l’apertura del recipiente. È importante sottolineare che una volta scongelato il latte non deve essere assolutamente ricongelato e va consumato nell’arco delle 24 ore.
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Il latte può essere raccolto a più riprese nelle 24 ore e conservarlo nello stesso contenitore avendo cura di chiudere ermeticamente il contenitore, precedentemente sterilizzato, e di raffreddarlo sotto il getto di acqua fredda ogni qualvolta si effettua una nuova raccolta. Successivamente, è possibile riporre il contenitore in frigo nella zona più fredda che corrisponde alla parte più profonda del ripiano dove si conservano le verdure.
Come deve essere il contenitore?
La scelta del contenitore è estremamente importante perché incide sulla buona conservazione del prodotto. Il latte può essere conservato in contenitori di vetro oppure di polipropilene e devono essere puliti e asciutti. La sterilità è una prerogativa indispensabile per tutti i neonati prematuri o di basso peso. Ciascun contenitore deve essere riempito per circa 2/3 del suo volume e deve essere apposta un’etichetta che indichi con chiarezza il giorno e l’ora della spremitura. Inoltre, è bene ricordare che se il latte deve essere congelato bisogna lasciare lo spazio necessario per consentire la sua dilatazione durante il congelamento.
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