Il prosciutto cotto in gravidanza si può mangiare? Oggi ci occuperemo proprio di questo, uno dei temi più scottanti quando si parla alimentazione, gravidanza e cibi concessi, un triangolo che da sempre causa più di qualche preoccupazione sia nelle future mamme che nei futuri papà. Quando si parla di affettati i dubbi sono leciti, dato che molti dei salumi sono banditi perché fondamentalmente realizzati con carne cruda. I processi di semplice salatura, infatti, non abbattono la carica batterica presente nell’alimento ed esso può costituire un pericoloso veicolo per la toxoplasmosi ed altri parassiti che possono attaccare il feto. Il consiglio primario che possiamo darvi è sempre quello di chiedere consiglio al vostro medico che sarà in grado di consigliarvi al meglio per le vostre scelte alimentari in termini di sicurezza e salubrità. Infatti, al di là della sicurezza dell’alimento non dobbiamo mai prendere sotto gamba l’importanza di un’alimentazione sana ed equilibrata ricordandoci sempre che mettere peso eccessivamente in gravidanza espone mamma e feto a rischi pericolosissimi.
Il prosciutto cotto, lo dice la parola stessa, è stato infatti sottoposto a cottura, ma potrebbero esserci comunque motivi di preoccupazione per chi sta portando avanti una gravidanza.
Perché stare attente?
Durante la gestazione bisogna prestare doppia, se non tripla attenzione a quello che portiamo in tavola. Siamo in una particolare condizione del nostro corpo, che nei 9 mesi che ci porteranno al parto diventa:
- più reattivo nei confronti degli allergeni, il che vuol dire che anche quantità minime di sostanze che prima non erano in grado di scatenare la reazione allergica, durante la gestazione potrebbero costituire problema;
- meno bravo a difendersi: la gravidanza infatti rallenta il funzionamento del nostro sistema immunitario, motivo per il quale cibi che sono più che sicuri prima del concepimento, diventano fonte di preoccupazione per la salute nostra e del bambino durante la gestazione.
Gli affettati, in aggiunta, sono fonte di preoccupazione ulteriore, in quanto in genere non vengono cotti (anche se non è il caso del prosciutto cotto, come vedremo più avanti), contengono enormi quantità di sodio e sono preparati a partire da una delle carni più pericolose per una gestante, ovvero il maiale.
Lo stesso discorso può valere per il prosciutto cotto? Vediamolo subito.
L’affettato più sicuro per chi sta affrontando una gestazione
Gli affettati in generale, durante la gestazione, andrebbero ridotti al lumicino. Questo perché, checché ne dicano le campagne pubblicitarie e i consorzi, non sono affatto salutari. Non è solo un problema di portata virale delle carni, ma più in generale delle loro modalità di preparazione, del loro metodo di conservazione e del loro equilibrio nutrizionale.
Lo stesso discorso si può fare anche per il prosciutto cotto, che nonostante sia cotto a temperature elevate, e quindi non comporta problemi di potenziale infezione batterica o virale, è un prodotto che comunque:
- contiene quantità di sale che non sono assolutamente salutari per chi sta affrontando una gestazione;
- contiene spessissimo conservanti;
- ha una parte grassa che va sicuramente eliminata prima del consumo.
Questo profilo però riguarda più in generale tutti gli affettati. La specificità del prosciutto cotto è invece proprio nel fatto che è stato cotto in precedenza e che quindi abbassa la possibilità di infezioni importanti, come ad esempio la toxoplasmosi, ed è possibile di fatto equipararlo alla carne fresca che cuciniamo in casa, almeno sotto questo aspetto.
I rischi del sale negli affettati e nel prosciutto cotto
Uno dei problemi principali per chi consuma carni conservate durante la gravidanza è sicuramente quello del sale. Si tratta infatti di una preoccupazione che ha basi piuttosto salde in medicina, dato che un’assunzione eccessiva di sodio (di cui il sale è principalmente composto) può causare un amento della pressione arteriosa, che è sicuramente da evitarsi durante la gestazione.
Soprattutto chi ha già problemi di ipertensione gestazionale dovrebbe stare alla larga, per quanto possibile dagli affettati di ogni tipo, sostituendoli nella dieta con un po’ di carne fresca, cotta magari alla piastra e condita senza esagerare con il sale.
Il sale può causare anche disidratazione, un pericolo che è sempre dietro l’angolo durante la gravidanza, dato che le donne tendono a bere molto meno di quello che dovrebbero, scordandosi spesso che le vite da “idratare” sono ora due, e non più soltanto una. E poi l’idratazione è fondamentale per una corretta composizione del liquido amniotico.
Il problema dei conservanti
Il prosciutto cotto è un prodotto industriale, al quale vengono aggiunti conservanti, additivi e spesso anche coloranti, che sebbene siano stati testati sull’uomo, non sono poi una passeggiata di salute.
Anche i prodotti di qualità presentano un profilo di additivi piuttosto preoccupante, soprattutto per chi sta cercando di alimentarsi correttamente durante un periodo così importante della sua vita, e anche i prodotti più genuini e biologici possono contenere sostanze che non sono adatte ad un corpo che affronta una gravidanza.
Per questo motivo, anche se nutrizionalmente il prosciutto cotto è qualitativamente migliore di tanti altri affettati, non dobbiamo comunque abbassare la guardia, ed evitare di abbuffarci di un prodotto che per sale, conservanti e additivi può essere comunque poco adatto ad una gestante.
La tabella nutrizionale del prosciutto cotto? Ok per una gestante
La situazione non è comunque fosca come potrebbe sembrare. Il prosciutto cotto, se sgrassato (si tratta di una procedura fondamentale, dato che il grasso imprigiona le tossine e i conservanti), è un prodotto relativamente sano. Ha poche calorie, è un’ottima fonte di proteine ed è tutto sommato un alimento equilibrato.
Dobbiamo cercare di non commettere l’errore che un po’ tutte commettevano almeno fino a qualche decennio fa, ovvero di pensare che durante la gravidanza un po’ tutto è concesso e che dunque non devono esserci preoccupazioni riguardo la linea.
Bisogna sempre scegliere prodotti non eccessivamente grassi e non eccessivamente calorici: il prosciutto cotto, almeno in questo senso, è un ottimo candidato anche durante la gravidanza.
E per l’allattamento?
Il discorso che abbiamo fatto finora è valido anche per chi, a parto avvenuto, ha ovviamente cominciato ad allattare. Secondo gli studi più recenti conservanti e additivi possono essere passati attraverso il latte materno e dunque evitare insaccati, artigianali o industriali che siano, è sicuramente indicato.
Certo, non causeremo danni di salute immediati al nostro piccolo nel caso in cui consumassimo saltuariamente qualche fetta di prosciutto cotto, ma bisognerebbe comunque cercare di basare la propria alimentazione, soprattutto se stiamo allattando al seno, su alimenti freschi e genuini, che non sono elaborati industriali.
Anche durante la gestazione ci vuole equilibrio
Il prosciutto cotto in gravidanza dunque può essere consumato saltuariamente, anche se questo non vuol dire che possiamo abusarne. Soprattutto durante la gravidanza ci vuole equilibrio a tavola e bisogna fornire al corpo le sostanze nutritive necessarie per il corretto aggiustamento nostro e il corretto sviluppo del bambino.
Il prosciutto cotto è un’importantissima fonte proteica animale e deve essere dunque bilanciato, seguendo il paradigma del 40/30/30 anche da carboidrati e grassi.
Tutto può essere pericoloso se assunto in dosi eccessive, quindi meglio sedersi, magari con un bravo nutrizionista, ed elaborare un piano alimentare adatto al particolarissimo momento che il nostro corpo e la nostra mente stanno vivendo.
Si tratta di buone abitudini che potremmo, anzi dovremmo portarci anche dopo il parto: crescere un bambino è impegnativo e abbiamo bisogno di tutto quello che la natura può offrirci a sostegno del nostro corpo e delle nostre energie.