Vongole, cozze, molluschi e crostacei in gravidanza

Quella dei frutti di mare e dei crostacei, a prescindere che si tratti di cozze, vongole, lupini, aragoste, scampi o gamberetti, è una delle grandi passioni del popolo italiano. Ci sono un innumerevole numero di ricette che vedono proprio questi prodotti come ingrediente principale.

Quando si tratta di gravidanza però non possiamo dare assolutamente nulla per scontato ed è per questo motivo che dobbiamo necessariamente affrontare la questione sotto un profilo scientifico.

Si possono mangiare molluschi e crostacei durante la gravidanza? Oppure si tratta di alimenti che devono essere proibiti alle gestanti?
Quali sono i pericoli che si corrono a consumarli? C’è qualcosa che possiamo fare per consumarli in sicurezza? Vediamolo insieme, in una rassegna che non lascerà davvero nulla al caso.

I molluschi: veicolo di malattie per la futura mamma e il feto?

I molluschi, principalmente cozze e vongole, hanno una pessima reputazione. Siamo davanti ad un alimento che è stato, almeno storicamente, veicolo di importanti patologie e non è raro sentire ancora di persone che, purtroppo, si trovano ad essere ospedalizzate per aver consumato questo tipo di prodotti. La verità è che non si tratta però di alimenti generalmente pericolosi, ma di ingredienti che sono molto facilmente deperibili e che dunque, quando consumati senza criterio, possono causare problemi anche importanti.
Il profilo di sicurezza di cozze, vongole e altri molluschi è in realtà doppio:

  • da un lato anche durante la loro vita sono portatori di importanti agenti patogeni, che li rendono piuttosto pericolosi per il consumo durante la gravidanza, dato che in questo periodo della vita le nostre difese immunitarie lavorano davvero al minimo;
  • dall’altro lato sono prodotti che marciscono e deperiscono molto rapidamente, lasciando spazio a colonie batteriche e virali che sono pericolose prima, durante e dopo la gravidanza.

Un quadro così fosco ci dovrebbe spingere a dimenticare i molluschi per un po’, almeno fino a quando il parto sarà avvenuto e le nostre difese immunitarie saranno tornate ad essere quelle di un tempo.
Le cose però non stanno esattamente così, perché ci sono delle accortezze che possiamo mettere in pratica per continuare a consumare, senza troppi problemi, le nostre amate cozze e vongole.

Come rendere i molluschi sicuri per una gestante (e per gli altri commensali)

Sicuramente l’abitudine di consumarle crude, che è diffusa in moltissime zone d’Italia, va accantonata. Andrebbe in realtà evitata non solo durante la gestazione, ma come norma di vita generale dovuta al buon senso.

In primo luogo dobbiamo sapere che una cottura a temperature elevate è sicuramente in grado di eliminare tutti gli agenti patogeni che sono presenti nei molluschi. Se dovessimo dunque preparare un’impepata di cozze o di vongole, possiamo dormire sonni più che tranquilli. Lo stesso vale per le ricette al gratin. Da evitare assolutamente invece i crudi e quelle preparazioni che non prevedono una cottura lunga e ad alte temperature.

In secondo luogo dobbiamo assolutamente preoccuparci della freschezza del prodotto. Cozze e vongole deperiscono facilmente, anche se è molto facile riconoscere quelle che sono ancora vitali e dunque fresche. Le cozze e le vongole che sono aperte prima della cottura o che non si aprono successivamente vanno assolutamente eliminate dal piatto. Si tratta infatti di molluschi che sono morti prima dell’acquisto e sui quali non possiamo avere alcuna certezza. Le vongole e le cozze fresche sono infatti ancora vive e quando sono vitali devono rimanere assolutamente chiuse prima della cottura, per poi aprirsi a cottura avvenuta a causa del rilassamento del muscolo che le tiene sigillate.

Vongole e cozze in gravidanza

Seguendo questi brevi accorgimenti, anche i molluschi diventano un alimento sicuramente adatto ad una gestante. Bisognerebbe, inoltre, cercare di evitare di consumare questo tipo di prodotti in ristoranti di cui non ci fidiamo o acquistandole da pescivendoli che non ci ispirano fiducia.

I crostacei fanno male durante la gravidanza?

I crostacei, sebbene siano comunque prodotti del mare, sono prodotti fondamentalmente diversi dai molluschi. Tendono ad essere meno pericolosi, anche se purtroppo non sono completamente sicuri.
Anche i crostacei, aragoste o gamberetti che siano, tendono a deperire molto rapidamente e anche in questo caso dovremo porre in atto degli accorgimenti che ci consentano di consumarli senza paure.

Ancora una volta la cottura diventa di fondamentale importanza per dormire sonni sicuri durante la gravidanza. Una cottura prolungata e a temperature elevate neutralizza ogni tipo di agente patogeno che possa essere contenuto nelle aragoste, nei gamberetti, negli scampi e nell’astice.
In secondo luogo, di nuovo anche qui, la freschezza è il punto fondamentale del quale interessarsi. I gamberetti che sono ancora vivi sul banco del pescivendolo sono sicuramente da preferire, dato che ci garantiscono la freschezza del prodotto e, a grandi linee, la sicurezza dello stesso.

Molluschi o crostacei congelati: sono sicuri?

I prodotti congelati tendono ad essere estremamente sicuri per le gestanti, dato che le basse temperature sono sicuramente in grado di uccidere ogni tipo di agente patogeno, rendendo il prodotto assolutamente sicuro.
Allo stesso modo si rende necessario il processo di abbattimento: tramite dei speciali frigoriferi molluschi e crostacei vengono portati a temperature bassissime, che li rendono sicuri per il consumo da parte di tutti, non solo di chi è in gravidanza.

Eppure in Giappone si mangiano anche crudi!

Curioso è il caso del Giappone, dove molluschi e crostacei vengono consumati crudi (senza troppi problemi) anche da chi sta affrontando una gravidanza. Si tratta di una tradizione dura a morire, che però è supportata dal fatto che tutto il pesce e tutti i frutti di mare che raggiungono i negozi e i ristoranti in Giappone sono sottoposti a processo di abbattimento, che li rende assolutamente sicuri.

Ottimi sotto il profilo nutrizionale

A patto che siano cotti per bene, molluschi e crostacei dovrebbero essere inseriti, per quanto possibile, nella dieta di una donna in gravidanza. Si tratta infatti di alimenti che hanno un ottimo profilo nutrizionale e che dovrebbero essere consumati proprio a questo scopo.
Se amate cozze e vongole non preoccupatevi eccessivamente, cercando però di prepararle con ricette leggere che non causino problemi digestivi ad un intestino che è già scombussolato dai noti sbilanciamenti ormonali che colpiscono chi porta in grembo una nuova vita.
Con un po’ di accortezza cozze, vongole, aragoste e crostacei in generale possono essere un’ottima aggiunta alla nostra dieta. Non preoccupiamoci eccessivamente e consumiamoli senza pensarci troppo, se non in fase di scelta al mercato e di preparazione in cucina.

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