L’aglio è una pianta estremamente preziosa per l’umanità sin dalla notte dei tempi e potrebbe essere venuta anche a voi la voglia di coltivarlo in vaso, in giardino o nell’orto. Non si tratta di una coltivazione estremamente difficile, anche se avrete sicuramente bisogno dei consigli giusti per cominciare a muovervi per la coltivazione aver un raccolto adeguato.
Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere su come coltivare aglio, sulla sua semina, sulla sua cura e il raccolto.
Il terreno da utilizzare
La scelta del terreno è fondamentale per avere un’adeguata crescita della pianta e, successivamente, un buon raccolto. Abbiamo bisogno di un terreno leggero e quasi polveroso (non deve essere presente alcuna zolla). L’aglio, come è il caso della quasi-parente cipolla, ha enormi problemi con i ristagni idrici e dovremo dunque preoccuparci di avere a disposizione un terreno ben drenante.
L’aglio non è una coltivazione molto esigente, ma ha bisogno esclusivamente che il terreno non sia troppo umido e troppo compatto.
La preparazione del terreno dovrebbe avvenire almeno l’estate prima: si può utilizzare compost/letame maturo ad alta reattività, in misura di 2,5 o 3 kg per metro quadrato di terreno.
Come seminare l’aglio
La semina dell’aglio può avvenire:
- sia direttamente nel terreno, utilizzando bulbilli già pronti, che vanno interrati a 3 centimetri, con l’apice del bulbillo che deve essere necessariamente rivolto verso l’esterno.
Le file devono essere ad almeno 30 cm di distanza ed ogni pianta deve stare ad almeno 15 cm dalla più vicina.
La semina dovrebbe avvenire tra Ottobre e Novembre, anche se in molti hanno avuto successo con semine che si sono protratte anche fino a Marzo. Tuttavia la semina tardiva genera in genere meno bulbi, con meno spicchi e di dimensioni decisamente ridotte.
La rotazione dell’aglio è quadriennale. Si dovrebbe evitare, per intenderci, di coltivare l’aglio nello stesso terreno in cui sono stati coltivati, negli ultimi 4 anni, porri, cipolle o l’aglio stesso.
I bulbilli sono relativamente resistenti e possono sopravvivere anche alle tipiche gelate invernale. Durante il loro periodo di sviluppo però, hanno comunque bisogno di molte ore di luce e di temperature possibilmente tra i 17 e i 24 gradi.
L’aglio germina in 10–15 giorni, a patto che sia a temperature medio-alte. Il ciclo vitale dell’aglio dalla semina alla raccolta è il seguente:
- chi pianta a ottobre e novembre raccoglierà con ogni probabilità a luglio
- chi pianta a febbraio, raccoglierà durante lo stesso periodo, seppure piante decisamente più piccole
- qualcuno, con varietà particolari di aglio, si avventura anche con la semina primaverile. Anche in questo caso si finirà per raccogliere a Luglio, anche se il alcune zone d’Italia non particolarmente calde si può tranquillamente arrivare fino ad agosto.
Si possono seminare i bulbilli preparati dai vivai, oppure anche il comune aglio da supermercato: nel secondo caso però c’è il rischio che sia stato sottoposto a trattamenti anti-germinanti e che la vostra coltivazione, di conseguenza, si concluda con un enorme buco nell’acqua.
L’importanza della sarchiatura
Così come per quella delle cipolle, anche la sarchiatura dell’aglio è di fondamentale importanza. La pianta soffre particolarmente infatti le erbe infestanti e si dovrebbe cercare di intervenire regolarmente con la suddetta sarchiatura.
Si deve però prestare particolare attenzione. L’aglio è una pianta a radici estremamente superficiali e, se l’operazione di sarchiatura dovrebbe essere svolta senza la necessaria cautela, il rischio potrebbe essere quello di rovinare perennemente le piante. Nelle produzioni più sofisticate e industriali, in genere si preferisce procedere con gli erbicidi: si tratta però di un’operazione che ci sentiamo di sconsigliare vivamente nel caso di coltivazioni domestiche o comunque di piccola entità.
Raccogliere l’aglio
L’aglio può cominciare ad essere raccolto quando le foglie, soprattutto nel primo terzo, cominciano ad ingiallire. Si può procedere anche con l’annoccatura: il torso viene piegato in modo che le sostanze nutritive smettano di arrivare alla parte superiore della pianta, aiutando i bulbi a crescere più rigogliosi. Questa operazione va svolta circa una settimana prima del raccolto.
Il bulbo si può estirpare dal terreno, tirando per il fusto. Nel caso in cui questo non fosse possibile, dovremo procedere alla rimozione, con l’aiuto di una piccola vanga.
Quanto rende l’aglio?
Possiamo aspettarci circa un chilo di aglio per metro quadrato di coltivazione. Le quantità che non riusciremo a consumare fresche possono essere messe ad essiccare al sole per 10 giorni, per poi essere appese in un luogo che sia buio, fresco e asciutto. La conservazione va dagli 8 ai 10 mesi.
Il problema dei parassiti
Nonostante l’aglio sia una pianta relativamente resistente, ci sono molti parassiti in grado di attaccarlo. Il problema principale è quello delle larve delle mosche: possono arrivare ad attaccare i bulbi, facendoli marcire. Una rapida soluzione è quella di intrecciare parzialmente i bulbi, impedendo alle mosche di depositare le uova in prossimità del bulbo.
Per gli attacchi dei funghi si può agire sia con acqua ramata (sconsigliata) sia semplicemente con una sinergia: mettere le carote affianco all’aglio dovrebbe essere più che sufficiente, soprattutto in ambienti facilmente controllabili come quelli dell’orto domestico, a tenere lontano ogni tipo di fungo.
Ottima anche per l’orto sinergico
L’aglio viene utilizzato molto di frequente nell’ambito dell’organizzazione degli orti sinergici. In questo caso infatti l’aglio è in grado di tenere lontani moltissimi dei parassiti che attaccano le altre piante. Coltivarlo vicino alle nostre coltivazioni più delicate è in genere la soluzione migliore a disposizione: ridurremo drasticamente il ricorso a sostanze chimiche e potremo avere un orto davvero biologico semplicemente sfruttando quanto madre natura ci mette a disposizione.
Si può coltivare anche in balcone
L’aglio non deve essere destinato necessariamente alla coltura all’aperto. Si può facilmente coltivare anche in balcone, piantando i bulbilli sempre a 3 cm dalla superficie del suolo.
Evitare a tutti i costi che vada in fiore
L’aglio non soffre dei gravissimi problemi di fioritura della cipolla, ma dovremo comunque spenderci per evitare che fiorisca. A questo scopo possiamo tagliare gli steli dei boccioli appena siano visibili: risparmieremo molte sostanze nutritive alla pianta, che potrà sviluppare i suoi bulbilli in modo energico e vigoroso.
La pulizia dell’aglio
L’aglio, dopo il raccolto, non va lavato. Va messo ad essiccare e una volta che il rivestimento bianco sia ben asciutto, potremo procedere con una spazzolatura. Evitiamo lavande e altri prodotti chimici che potrebbero danneggiare la qualità del prodotto.