Il Pap-Test, nome che deriva dall’ideatore di questo screening, il Dott. Georgios Papanicolau, è una particolare analisi diagnostica che viene utilizzato per una diagnosi rapida e certa non solo di forme tumorali a carico del collo uterino, ma anche di infezioni da batteri, da virus o da funghi.
Si tratta di un test di screening di fondamentale importanza, soprattutto per quelle patologie e per quelle forme tumorali dove il tempismo è l’unica via di possibile guarigione. Oggi però non ci occupiamo solamente del Pap-test nel suo complesso, ma delle sue specifiche relazioni con la gravidanza. Si tratta infatti di un test che, seppur minimamente invasivo, potrebbe destare più di qualche preoccupazione in chi giustamente crede che il suo apparato genitale durante la gestazione sia estremamente delicato.
Sì, è vero, bisognerebbe tenere l’apparato riproduttivo lontano da stress di qualunque genere durante la gestazione, ma che dire del Pap-test? Si può fare durante la gravidanza? Ci sono controindicazioni? Oppure ci sono vantaggi?
Un test periodico
Si tratta, ed è bene ricordarlo anche in questa sede allo scopo di fornire le conoscenze necessarie alle donne per uno screening efficace, di un modello diagnostico al quale ci si dovrebbe sottoporre almeno una volta ogni due anni. Dato che la gravidanza dunque è anche occasione per svolgere diagnosi e analisi che spesso, colpevolmente, evitiamo di fare, anche il Pap-test può essere inserito senza alcun tipo di problema nel novero di screening da effettuare durante la gestazione.
Non ci sono controindicazioni sostanziali
Non ci sono, per intenderci, controindicazioni sostanziali per quanto riguarda il ricorso al Pap Test durante la gravidanza. Si tratta di un test minimamente invasivo (come vedremo in modo più approfondito successivamente), che non crea problemi al proseguimento della gravidanza e che, oltre a rilevare la presenza del celebre HPV, può anche indicare la presenza di infezioni batteriche, virali che possono essere pericolose tanto per noi e la salute del nostro apparato genitale, sia per il feto.
Come si effettua il Pap Test durante la gravidanza?
Le modalità che portano all’esecuzione del Pap Test durante la gestazione sono identiche a quelle alle quali si ricorre al di fuori dello stato interessante. La paziente viene fatta sedere sul lettino e, con l’aiuto di uno speculum, l’entrata della vagina viene allargata. Viene inserito un sottilissimo bastoncino con una testa particolare, in grado di catturare qualche cellula del collo dell’utero, allo scopo di analizzarle successivamente.
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Il prelievo del campione dura circa un minuto e non crea né problemi, né dolori. Si può avvertire un po’ di fastidio, soprattutto se si è agitate e contratte, mentre viene inserito lo speculum, che nonostante l’aiuto del lubrificante può dare effettivamente un po’ fastidio.
Niente comunque di diverso da quello che avviene durante una normalissima visita ginecologica. Dopo che il campione è stato prelevato, serve giusto qualche giorno per avere il risultato dei test. Sarà il ginecologo ad indicare contro quali agenti patogeni dovrà essere confrontato il campione prelevato.
È necessario fare il Pap Test durante la gravidanza?
Non è necessario se negli ultimi due anni almeno è stato svolto almeno una volta. Si tratta di una procedura diagnostica di routine alla quale dovremmo infatti sottoporci a prescindere dalla presenza o meno di una gravidanza in corso. Non ci sono correlazioni specifiche tra il concepimento, la gravidanza, la prossimità del parto e la necessità di sottoporsi a Pap Test. Si tratta esclusivamente di un test che andrebbe ripetuto ciclicamente, almeno una volta ogni due anni.
La gravidanza costituisce solo occasione, date anche le innumerevoli visite ginecologiche alle quali verrete sottoposte, per svolgere un test di fondamentale importanza per la vostra salute.
Ci sono rischi collegati al Pap Test durante la gestazione?
No, assolutamente. Non sono mai stati riscontrati problemi collegati al Pap Test, né per quanto riguarda il feto, né per quanto riguarda invece lo stato di salute generale della donna.
Si tratta di un test estremamente poco invasivo, che non sollecita l’utero né tantomeno il canale vaginale e che non dura che pochi secondi.
I vantaggi offerti dal Pap Test però sono di fondamentale importanza: se paragonati agli effetti collaterali e ai rischi nulli, c’è sicuramente un ottimo motivo per sottoporsi al test in questione.
Il test è positivo, che faccio?
Innanzitutto bisognerà individuare a quale tipo di patologia o agente patogeno il test è risultato positivo. Successivamente sarà il vostro ginecologo, laddove fosse necessario, ad indicarvi quali sono i percorsi terapeutici più adatti, tenendo anche conto del vostro stato interessante.
Le cure, soprattutto durante la gravidanza, devono essere calibrate: non si può ricorrere impunemente all’utilizzo di antibiotici, sia sistemici che locali, e neanche all’uso di farmaci anti-micotici senza preventivamente aver ottenuto l’ok del medico.
Soprattutto durante la gestazione, e non ci stancheremo mai di ripeterlo su queste pagine, non dovremmo mai affidarci al fai da te, quanto mai pericoloso durante la gestazione.