Acido folico in gravidanza: a cosa serve?

L’acido folico in gravidanza ha un’importanza fondamentale ed è per questo motivo che gli enti governativi che si occupano di salute (compreso il nostro Ministero della Salute) sono ormai da anni impegnati in una campagna di prevenzione e sensibilizzazione che vede proprio l’acido folico tra i protagonisti. L’acido folico non è attivo come tale ma deve essere trasformato nella sua forma attiva: il tetraidrofolato. Quindi sostanzialmente si tratta di quello che viene chiamato profarmaco.

Secondo molti studi scientifici infatti, alcuni molto recenti, altri meno, l’acido folico ha un ruolo fondamentale nello sviluppo del feto e la sua mancanza o carenza può causare talune malformazioni gravi, che si manifestano nello specifico a carico del tubo neurale: una struttura di forma cilindrica e origine embrionale dal quale si origina il sistema nervoso centrale del bambino. L’assunzione di questa vitamina è consigliata sia prima che durante la gravidanza per la sua funzione importantissima di prevenire le malformazioni a carico del sistema nervoso centrale.

Malformazioni che dipendono dalla carenza di acido folico

Sono moltissime le malformazioni correlate, in modo diretto o indiretto, alla carenza di acido folico nella gestante e tutte connesse allo sviluppo fetale:

  • sono comuni quelle a carico del sistema nervoso e spinale, come ad esempio la spina bifida;
  • la carenza di questo elemento è stata anche associata a talune cardiopatie congenite;
  • la labiopalatoschisi, ovvero il labbro leporino, sembra essere almeno in parte riconducibile alla carenza di acido folico;
  • alcune malformazioni del tratto urinario;
  • alcune ipoagenesie degli arti.

Aiutare le gestanti dunque ad assumere la giusta dose di acido folico è di fondamentale importanza per evitare problemi nello sviluppo del feto che sono irreversibili e molto gravi, potendo condizionare permanentemente la vita del bambino.

L’acido folico si può assumere a tavola?

Certo che sì. L’acido folico è infatti parte integrante di moltissimi alimenti:

  • asparagi;
  • spinaci;
  • broccoli;
  • lattuga;
  • verdure in genere a foglia verde;
  • fagioli, piselli;
  • cereali di ogni tipo;
  • lievito di birra;
  • alcuni frutti, come le arance e le fragole;
  • fegato bovino.

Tuttavia spesso non è soltanto alla dieta che dobbiamo affidarci per avere la nostra razione giornaliera necessaria di acido folico. La cottura purtroppo degrada questa vitamina e rende molto difficile assumerne gli 0,4 mg al dì richiesti per chi sta affrontando una gravidanza.

Acido folico prima della gravidanza

Spesso è necessario un integratore

È spesso necessario dunque, soprattutto durante la gravidanza, ricorrere ad integratori specifici di acido folico per raggiungere la razione giornaliera raccomandata. L’acido folico è importante sia durante che prima del concepimento. Per una donna di statura e peso medo, prima della gravidanza, la dose da assumere è di almeno 0,2 mg al giorno, quantità che deve essere necessariamente raddoppiata durante la gravidanza e dunque essere portata almeno a 0,4 mg al giorno. Si tratta di quantità che andrebbero, comunque, valutate insieme al proprio medico curante, l’unico in grado di conoscere (anche perchè è l’unico a visitarvi) le effettive necessità del vostro corpo in questo senso. Questa dose non è fissa e in alcuni casi particolari si può arrivare anche a 5 mg. Si tratta di una misura estrema, che viene in genere richiesta dal medico per le donne che hanno avuto problemi con particolari patologie o se hanno avuto in precedenza gravidanze problematiche a livello di sviluppo del tubo neurale del feto.

Acido folico prima della gravidanza: si può? 

Se fino a pochi anni fa si riteneva che l’azione fondamentale dell’acido folico avvenisse nei primi 3 mesi della gravidanza, oggi da studi recenti abbiamo appreso che in realtà si dovrebbe incominciare ad assumere acido folico, sia a livello di dieta sia come integratore, addirittura da un mese prima del concepimento. Chi sta cercando di programmare un concepimento dunque dovrebbe cominciare ad assumere acido folico nella misura in cui questo risponda alle razioni minime indicate dal Ministero della Sanità. La dose consigliata è di 0,2 mg da assumere il mese prima del concepimento, dose che poi va raddoppiata almeno per i primi tre mesi di gestazione. Questo perché il tubo neurale si forma, mediamente, entro i primi 30 giorni dal concepimento. Cominciare ad assumere l’acido folico successivamente non ha alcun tipo di beneficio sullo sviluppo del feto.


Occhio all’acido folico assunto dagli alimenti

Esistono molte donne che non sono favorevoli all’assunzione di integratori alimentari sebbene si trattino di prodotti assolutamente naturali a base di acido folico. Si potrebbe pensare dunque di cercare di raggiungere la dose minima richiesta per la gestazione semplicemente attraverso la dieta, selezionando opportunamente gli alimenti. Si tratta però di un’operazione piuttosto complicata, in quanto il grosso delle modalità di cottura e di conservazione tendono a degradare l’acido folico contenuto negli alimenti. Questo vuol dire che diventa estremamente difficile essere certi della dose che si va ad assumere, con il rischio di assumerne troppo poco ed esporre il feto a malformazioni del tubo neurale.

Per saperne di più: cos’è il tubo neurale?

Il tubo neurale è una struttura presente durante lo sviluppo degli embrioni umani, che successivamente al suo sviluppo da vita a diverse parti dell’encefalo, alle vescicole encefaliche e al midollo spinale. La più comune delle conseguenze della malformazione del tubo neurale è la spina bifida, una malformazione neonatale causata dalla chiusura incompleta di una o più vertebre. Nei casi più gravi la spina bifida è incompatibile con la vita. Nei casi meno gravi può invece essere operata chirurgicamente, con l’apertura dell’area colpita e successiva chiusura, che permette di evitare problemi al sistema nervoso. Tramite specifiche ecografie in gravidanza si può facilmente analizzare la colonna fetale, la formazione del cranio, si possono esaminare i ventricoli celebrali e valutare al tempo stesso la fossa cranica posteriore, individuando per tempo (trattandosi di una parte del corpo del feto che si sviluppa praticamente da subito) la presenza della malformazione.

Non voglio assumere acido folico, ci sono alternative?

No, non ci sono alternative e si tratta, passateci il termine, di una posizione semplicemente inconcepibile. L’acido folico infatti è completamente naturale ed è l’unico modo per evitare questo tipo di malformazioni o comunque di ridurle al minimo. Non ci sono controindicazioni nell’assunzione dell’acido folico, in qualunque forma e neanche nel caso in cui fosse assunto in sovradosaggio. Non ci sono dunque motivi validi per evitare l’assunzione di questo importantissimo integratore, dato che non causa allergie e controindicazioni di nessun tipo, né per noi né per il feto.
Le campagne di prevenzione del Ministero della salute sono riuscite a sensibilizzare le future mamme sull’importanza di prevenire le malformazioni riportate prima ed evitare spiacevoli difetti.

Assumerlo può fare la differenza tra la vita e la morte del vostro piccolo, meglio non scherzare.

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