Ecografie in gravidanza: primo trimestre
In cosa consiste il test della traslucenza nucale? Durante l’esecuzione dell’ecografia il ginecologo misurerà lo spessore di una piccola plica di grasso localizzata tra la porzione nucale della colonna vertebrale e la cute stessa.
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La lunghezza di questo strato, associata ad altri fattori quali l’età della madre, consente di stimare un indice di rischio della possibilità di mettere al mondo un bambino affetto da sindrome di Down o di Edwards. Se all’esame questo valore risulta nella norma (valore limite 2 mm) allora i genitori possono tranquillizzarsi, in caso contrario per un’ulteriore certezza il ginecologo vi suggerirà di sottoporvi ad un’amniocentesi. Questo è, invece, un esame invasivo che però è in grado di dirvi con certezza se vi è un’anomalia cromosomica o meno. Un ulteriore riscontro si può avere con il bi-test o dual-test che, combinato con altri parametri, ha una sensibilità del 90% nel predire la nascita di un bambino affetto da alterazione cromosomica.
Ecografie nel secondo trimestre di gravidanza: la “morfologica”
Si analizzano la forma e le dimensioni della testa, il torace, la morfologia e il battito del cuore, i polmoni, la forma degli arti e i movimenti del feto che rappresentano un chiaro segno del benessere del piccolo. La differenza con la prima sta nel fatto che gli organi vitali del feto sono maggiormente visibili e sviluppati ed è possibile analizzare meglio alcune strutture, soprattutto quelle cerebrali. La “morfologica” serve inoltre per osservare la placenta, in quanto potrebbero sorgere dei problemi. Infatti, è possibile che essa sia previa ovvero posta davanti al collo uterino e per questo può costituire un problema per un eventuale parto naturale.
Con un pò di fortuna e “complicità” da parte del piccolo è possibile è possibile definire il sesso del bambino (se la posizione assunta dal bimbo lo consente) e valutare la quantità di liquido amniotico, fondamentale per il benessere del piccolo. Si misurano inoltre la circonferenza del cranio, dell’addome, la lunghezza del femore, dell’omero, delle clavicole.
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Questa ecografia inoltre scongiura la possibilità che il bambino abbia la spina bifida, che si previene con l’integrazione di acido folico fin dalle prime settimane di gravidanza.
Terzo trimestre: ultima ecografia prima del parto
Siete quasi giunte al “traguardo”, manca veramente poco per scoprire che volto ha il piccolo che avete portato in grembo per tutti i nove mesi di gestazione. Tra la 30ª e la 34ª settimana va effettuata l’ecografia del terzo trimestre che permette di valutare l’accrescimento generale del piccolo che si appresterà di li a poco a venire al mondo. Questa ecografia permette di sapere, attraverso la misurazione dell corpicino del bambino, se vi è il rischio che il bambino nasca sottopeso misurando la sua crescita. Inoltre, con questa ecografia permetterà di stabilire la posizione del bambino: cefalica(il bambino è rivolto con il capo verso il basso), podalica (il bambino è rivolto con il capo verso l’alto) o trasversale (il bambino è messo in obliquo con la testa appoggiata a un fianco). Questa posizione verrà controllata anche poche gironi prima del parto al fine di valutare un parto cesareo se il feto non si colloca nella giusta posizione.
Queste sono le tre ecografie più importati che la donna deve obbligatoriamente svolgere durante la gravidanza, ma non è da escludere che il ginecologo vi chieda di eseguire ecografie con cadenza mensile. Accanto alle ecografie spesso si può richiedere di eseguire un’amniocentesi o una villocentesi al fine di scongiurare possibili complicazioni come un aborto spontaneo.