Oggi parliamo di una coltivazione che non è poi molto popolare, o meglio, non lo era, sui nostri suoli. Parliamo infatti del barbaforte, un ortaggio perenne decisamente facile da coltivare, che può essere un punto di partenza ottimo per chi vuole cominciare ad occuparsi di un orto.
Vediamo insieme quali sono le dinamiche e i trucchi per la coltivazione di questo ortaggio perenne, come muoversi per la semina, come scegliere semi o piantine, come raccoglierlo, come trattarlo e come conservarlo.
Quella che vi aspetta è una rassegna completa, una sorta di tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul rafano tedesco.
Che cos’è il barbaforte?
È un ortaggio perenne dal gusto molto forte e piccante (ricorda il wasabi a tratti e spesso il wasabi che viene servito in Italia e in Europa è proprio prodotto partendo da questo ortaggio opportunamente colorato).
Non essendo un ortaggio tipico, difficilmente lo troverete in qualche ricetta della nostra tradizione, ma questo non vuol dire che non possiamo in tavola riscuotendo anche un certo successo.
La semina del rafano tedesco
La semina del barbaforte non è eccessivamente difficile. Bisogna innanzitutto occuparsi di quelli che sono i periodi più adatti: bisognerebbe aspettare che le gelate siano ormai alle spalle, per evitare al seme o alla piantina di morire prima di poter germogliare.
SI può scegliere indipendentemente di piantare i semi (che andrebbero però coltivati fino alla quarta settimana in un semenzaio) oppure direttamente partire dalle piantine, che possono essere ormai trovate in qualunque tipo di vivaio.
Le piantine o i semi vanno interrati a distanza di 50 centimetri l’uno dell’altro, dato che la pianta si sviluppa parecchio sia in altezza che in larghezza, con foglie particolarmente larghe che hanno bisogno di sole e non di essere coperte dalle piante adiacenti.
IL seme va interrato almeno a 8 cm dalla superficie del suolo e lo stesso vale per le piantine.
Per la semina può essere utilizzata anche una piantina di rafano di un vicino o di un amico. Raccoglietela facendo ben attenzione a non rovinarne le radici. Dividete la radice, facendo attenzione che ogni parte abbia almeno una gemma e seminiamole seguendo quelli che sono i consigli che vi abbiamo dato per la semina da seme.
Il terreno per piantare il barbaforte
Per piantare il barbaforte avremo bisogno di un terreno che sia ben sciolto e anche friabile. Nel caso in cui sia a zolle troppo grosse, lavoriamo con una zappa fino ad avere un terreno della consistenza giusta per il nostro rafano. Anche a livello di irrigazione il rafano tedesco è relativamente esigente: nel caso in cui sia su un terreno costantemente esposto al sole, dovremo occuparci di andare a irrigare piuttosto di frequente, almeno una volta al giorno e in modo piuttosto abbondante.
Dato che andremo ad innaffiare in modo abbondante, dovremmo prestare una particolare attenzione anche al drenaggio del terreno. I ristagni sono piuttosto deleteri per tutte le radici, e anche il rafano tedesco non fa eccezione.
Quando si può raccogliere il rafano tedesco / barbaforte?
Ci sono diverse scuole per quanto riguarda il periodo giusto di raccolta. Si dovrebbe, a rigor di logica, raccogliere la radice in autunno inoltrato, anche se moltissimi coltivatori aspettano anche le prime gelate. Regolatevi a seconda della crescita della vostra pianta e della sua radice.
Nonostante si tratti di una pianta annuale, in molti dopo la prima semina preferiscono comunque aspettare il secondo anno, al fine di avere delle radici che siano più corpose e più succulente.
Il raccolto può essere fatto aiutandosi con una piccola zappa, agendo però con estrema delicatezza, dato che la pianta ha delle radici piuttosto delicate e dovremmo cercare di evitare di ferirle durante l’operazione.
Una radice da consumare fresca
Il meglio sarebbe consumare la radice fresca, dato che se non conservata in modo appropriato tende a deperire piuttosto rapidamente.
Per i metodi di conservazione possiamo consigliare:
- tagliare la radice a rondelle spesse 1 cm e far essiccare il tutto al sole, avendo però cura di ritirare il tutto ogni notte, per evitare l’umidità. Successivamente possiamo conservarla in un vasetto di vetro che abbia il tappo forato
- possiamo pulirla e grattugiarla, per poi conservarla in congelatore e utilizzarla quando ne abbiamo voglia
- possiamo anche conservarla in aceto bianco, in un vasetto di vetro sterile
Usarla in cucina
Il rafano o barbaforte si può utilizzare per diverse preparazioni in cucina. Si può preparare una salsa molto simile al wasabi, oppure la popolarissima salsa cren. Il sapore è leggermente piccante e balsamico. In Italia si usa nella raffinata materana: la radice viene grattugiata fresca e si prepara con pecorino, uova e prezzemolo. Si prepara una frittata alta che si consuma in genere a carnevale.
Si tratta di una pianta che può dare davvero molte soddisfazioni, dato che è facile da coltivare e da in genere buoni frutti.
Compare le piante in vivaio
Ormai quasi tutti i vivai mettono a disposizione della propria clientela piante di rafano già pronte, che devono essere semplicemente trasposte nel terreno del nostro orto. Trattandosi di una pianta che può espandersi in modo considerevole, sarebbe infatti indicato evitare di farla crescere in vaso.
I prezzi vanno dai 3 ai 5 euro a seconda della qualità e si tratta di una modalità di semina sicuramente più facile, anche se estremamente più costosa di quanto si avrebbe invece con i semi. Chi ha un semenzaio, almeno a nostro parere, potrebbe provare sin dal primo anno a partire dalla coltivazione con seme in ambiente protetto: si tratta di una pianta dal germoglio facile, soprattutto se il tempo delle gelate è ormai alle spalle.
Il problema gelate
La radice, una volta che si è sviluppata come deve, non soffre le gelate. Il problema può però presentarsi quando la pianta è ancora nella fase iniziale della semina. È per questo motivo che è assolutamente consigliato seminare solo dopo che il periodo delle gelate (che in alcune zone d’italia può protrarsi fino a febbraio inoltrato) prima di procedere con la semina.
Il barbaforte è una pianta piuttosto resistente, anche se sarebbe il caso comunque di non abusare di questa sua caratteristica. SI tratta di una pianta che può dare diverse soddisfazioni, a patto di rispettarne le richieste in termini di terreno e irrigazione.