La passione per il giardinaggio e per l’agricoltura possono essere coniugate in modi sicuramente più in linea con le necessità di madre natura, e oggi lo facciamo analizzando la questione dei concimi e dei fertilizzanti biologici e naturali.
Per anni, infatti, abbiamo concimato e fertilizzato ricorrendo a prodotti chimici e industriali, con risultati che sono stati sicuramente ottimi a livello di resa, senza però offrirci la possibilità di coltivare le nostre piante, i nostri frutti e i nostri ortaggi secondo i dettami più naturali.
Il concime è una delle parti fondamentali della coltivazione: si tratta infatti della vera anima dell’agricoltura, senza la quale la straordinarietà dei cicli della vita non potrebbe assolutamente ripetersi.
Vediamo insieme cosa c’è da sapere sul concime organico, e se ci sono gli estremi per sostituire magari completamente i vecchi fertilizzanti con prodotti più naturali.
Di cosa parliamo quando diciamo Concime organico?
Quando parliamo di concimi organici ci riferiamo in realtà a diversi preparati, che vengono utilizzati sia a livello amatoriale, sia a livello professionale e sia a livello industriale con discreto successo. Si tratta di fertilizzanti che vengono realizzati a partire da prodotti naturali, che vengono trattati in maniera minima. Il compost è sicuramente uno dei più popolari e dei più utilizzati, ma la questione non può essere sicuramente ridotto a questo.
Il compost
Il compost è sicuramente tra i fertilizzanti naturali più conosciuti. Si produce dagli scarti della cucina e dell’orto/giardino. A volte lo arricchiamo anche con paglia, cenere, calcare e più raramente anche con il letame.
Il compost è ottimo per alleggerire quei terreni che sono troppo compatti e argillosi, e al tempo stesso può migliorare la consistenza di quelli che invece sono troppo sabbiosi.
Il compost ha una carica batterica importante, che dovrebbe farci pensare ad una sua estrema attivabilità: non è così, perché a meno che non venga integrato con il letame o con altre sostanze a base di azoto, il compost è relativamente inerte.
Il letame // stallatico
Il letame, spesso chiamato anche stallatico, è un altro apprezzatissimo fertilizzante naturale. Deriva dalla messa a maturazione / fermentazione degli escrementi degli animali di allevamento.
Si tratta spesso di un elemento imprescindibile per la riuscita di un buon raccolto: ha enormi potenzialità fertilizzanti, ha ottime quantità di azoto e fosforo, aggiunge carbonio al terreno e migliora a 360° le caratteristiche del terreno che abbiamo scelto per le nostre coltivazioni.
Il letame stallatico può essere ormai trovato davvero ovunque: nei negozi che vengono dedicati al giardinaggio e all’orticoltura si può trovare anche in granuli, oppure in pellet, che hanno il rilascio delle sostanze contenute nel letame lento e graduale nel tempo. Si tratta di tecniche che possono però aiutare più per la coltivazione in vaso che per la coltivazione all’aperto.
Il letame classico è di fondamentale importanza e dovrebbe far parte di ogni programma di fertilizzazione, naturale e non. Senza letame, per intenderci, non si va davvero da nessuna parte.
L’Humus di lombrico
Si tratta di una sostanza che viene realizzata letteralmente dai lombrichi a partire da talune sostanze organiche. Anche questo si può trovare ormai con enorme facilità in ogni negozio di giardinaggio e di orticoltura. Si tratta di un ottimo fertilizzante che negli anni passati era stato purtroppo un po’ dimenticato, in quanto sicuramente inferiore, per potere fertilizzante, rispetto ad alcuni prodotti chimici e non biologici. Oggi, con un buon recupero di quelle che erano le tradizioni più naturali, l’humus di lombrico è tornato di moda. Possiamo sicuramente utilizzarlo per le nostre coltivazioni domestiche e non.
La farina di ossa
Si tratta di un prodotto che forse vi lascerà un po’ basiti, soprattutto se è la prima volta che vi avvicinate al mondo della coltivazione e dell’orticoltura. La farina di ossa si ottiene appunto tramite la riduzione in polvere delle ossa degli animali d’allevamento. Si usa per integrare il terreno di calcio, e diventa letteralmente fondamentale per le coltivazioni che non possono fare a meno di questo elemento.
La farina di sangue
Ai vecchi tempi, quando non c’era la possibilità di accedere ai prodigi della chimica, si cercava di ottenere quello di cui aveva bisogno il nostro terreno, da qualunque tipo di sostanza, reagente o ingrediente. La farina di sangue ne è la prova: si tratta di sangue animale raccolto nei macelli che viene essiccato e sterilizzato. Si tratta di una polvere, dall’odore davvero terribile, che va interrata possibilmente almeno a 10 cm. Non è un granché, ha un relativamente buon apporto di azoto che però può essere dilavato a causa della pioggia.
Il lupino macinato
Dopo aver analizzato un po’ dei concimi e dei fertilizzanti biologici, ma di derivazione animale, in lista non possiamo che inserire uno dei pochi concimi biologici di derivazione completamente naturale. Si tratta in questo caso di un fertilizzante che ha un contenuto di azoto davvero interessante e che può essere utilizzato con enorme successo per la coltivazione dei limoni e più in generale degli agrumi.
Borlanda
La borlanda è una sostanza che si ottiene dagli scarti della barbabietola. Si tratta di un ottimo concime biologico, che ha il vantaggio di offrire grandi quantità di potassio e di altri micro-elementi. IL contenuto in azoto è tutto fuorché straordinario. Si sta riutilizzando da poco anche la sua versione che deriva dalla vite. Staremo a vedere dove ci porterà e se potremo davvero aggiungere alla nostra lista di concimi e fertilizzanti biologici anche la borlanda “di vino”.
Pollina
La pollina deriva dalla raccolta degli escrementi di polli e tacchini. Vengono sterilizzate e lavorate in modo che non ci siano rischi di contaminazione. Viene spesso mescolata con la segatura. Si tratta di un ottimo concime biologico, anche se molto forte e quindi da equilibrare prima di essere utilizzato. I dosaggi consigliati non andrebbero mai e poi mai superati.
La cornunghia
Si tratta forse del più antico dei fertilizzanti naturali che vi presentiamo nella nostra rassegna di oggi. Si tratta infatti di corna, zoccoli e unghie degli animali che vengono fatti essiccare per poi essere utilizzati come fertilizzante. Si tratta di parti ricchissime di azoto e fosforo che in aggiunta, ed è una cosa che dovrebbe interessarvi davvero, hanno un rilascio lento e graduale. Viene venduta in scaglie o granuli e deve essere, per ottenerne il miglior risultato, interrato almeno a 4–5 cm.
Il cuoio
Il cuoio è ricchissimo di azoto e magnesio. Si può utilizzare anche nella concimazione invernale di base, senza alcun tipo di problema, in quanto in grado di reagire anche a temperature molto basse. Si tratta di un concime biologico e naturale che fa parte della lista di quelli consentiti anche per l’agricoltura biologica.
La cenere di legna
Vi ricordate che le nostre nonne non buttavano mai la cenere del camino? Il motivo è presto detto: la cenere di legna è ricchissima di sostanze nutritive per il nostro terreno, che possono aiutarci ad avere un terriccio più ricco di potassio, di calcio e anche di fosforo. La cenere di legna è un ottimo fertilizzante, non buttiamola.
La farina di roccia
La farina di roccia si può trovare in ogni negozio di articoli per l’orticoltura e può essere utilizzato come fertilizzante naturale a polvere che aiuta, oltre con le sue sostanze nutritive, anche il terreno a trattenere l’umidità. Ottima, davvero ottima per i terreni secchi. Da mettere assolutamente nel nostro armamentario di concimi naturali.
Il litotamnio e la polvere d’alga
Si tratta del più esotico dei fertilizzanti che vi offriamo in conoscenza in questo articolo. È la risultante dell’essiccazione di una particolarissima alga rossa dell’Oceano Atlantico. Offre al nostro terreno calcio, magnesio e altri micro-elementi. È davvero ottimo per le piante in crescita e permette di irrobustirle e renderle più resistenti nei confronti degli attacchi dei parassiti e dei funghi.
Il panello di ricino
Chiudiamo la nostra rassegna con un fertilizzante naturale davvero particolare. Il panello di ricino è un diretto prodotto della lavorazione dell’olio del medesimo seme. Offre una buona quantità di azoto e riesce a tenere lontani gli animali di piccola e media taglia, come le talpe. Si tratta di una sostanza che è tossica e che può essere utilizzata anche per contenere i parassiti delle radici. Si tratta però, sempre a causa del fatto che è tossico, con estrema cautela. Bisogna necessariamente rispettare infatti la vita degli animali che potrebbero albergare nel nostro terreno, compatibilmente con le nostre necessità di concimazione.