Singhiozzo neonato: come farlo passare?

Singhiozzo neonato, cosa fare? Le mamme non devono vivere con apprensione una delle condizioni più normali e tipiche dell’età infantili: il singhiozzo, dal momento che si tratta di una manifestazione molto comune durante la prima infanzia. Il singhiozzo nel neonato caratterizza la fase che va dai primi mesi fino primo anno di età. In genere si possono verificare episodi di singulto dopo la poppata, dopo aver fatto il ruttino, mentre altre volte può presentarsi all’improvviso come negli adulti senza una causa precisa. Per spiegare tale manifestazione, nei soggetti più piccoli spesso si fa appello all’immaturità dell’apparato digerente, per cui si tratta di una circostanza fisiologica che non provoca alcun fastidio nel bambino. Gli episodi in genere sono di breve durata anche se i sussulti sono fastidiosi per il piccolo. Il singhiozzo non influisce sul sonno che resta profondo e tranquillo. Nemmeno l’appetito viene alterato. Se il bimbo ha frequenti crisi di singhiozzo potrebbe comunque essere utile imparare alcuni accorgimenti con cui farlo passare.

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Singhiozzo neonato: come farlo passare?

Come fare passare il singhiozzo neonatoPer far passare il singhiozzo può essere utile far bere al piccolo qualche piccolo sorso di acqua tiepida. Questo gesto ripetuto nel tempo rilassa il diaframma la cui contrazione è responsabile della comparsa del singhiozzo. In alternativa potrebbe essere utile anche l’allattamento al seno poiché attaccando il piccolo alla mammella la respirazione diventa più lenta e costante nel tempo. Si trattano di piccoli trucchi di tipo pratico che permettono di risolvere il singhiozzo quando si palesa come manifestazione di tipo fisiologico non dovuta a cause da dover approfondire. Di solito il piccolo si libera spontaneamente dall’insorgenza del singhiozzo attorno all’anno e mezzo di vita, quando tale evenienza tende progressivamente a ridursi ed a presentarsi occasionalmente come capita in età adulta.

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Quando invece ci si trova dinanzi a delle vere e proprie crisi di singhiozzo che si registrano anche dopo il primo anno di vita del piccolo è opportuno consultare prontamente il pediatra, soprattutto se a tali episodi si associano altri fattori che vanno ad incidere sul benessere generale del bambino come episodi di vomito frequente. Di fatto il singhiozzopersistente che dura diverse ore può rappresentare il sintomo di un problema più serio da dover indagare e trattare in maniera adeguata. Alla base di crisi di singhiozzo ci possono essere fattori quali:  l’ingestione di un corpo estraneo che la mamma non ha visto, irritazione dell’esofago, casi di intossicazione, oppure problemi legati all’esofagite.

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