Pesce in gravidanza: è sicuro? quale preferire?

Quella del pesce è una categoria alimentare che, soprattutto negli ultimi anni, è entrata prepotentemente nell’alimentazione degli italiani. I medici consigliano di consumarne almeno 3 porzioni a settimana e il pesce in gravidanza deve rappresentare un alimento da non sacrificare rispetto ad una porzione sicuramente più pratica e versatile come la carne.

Non che prima se ne mangiasse poco, ma l’insistere dei medici sulla sua salubrità e l’esplosione della moda della cucina giapponese hanno reso il pesce praticamente ubiquitario e onnipresente sulle nostre tavole. Il pesce in gravidanza è un alimento indispensabile per assumere la quantità giornaliera di iodio che nelle donne incinte è maggiore rispetto alle donne non in stato interessante. Si tratta questo di uno dei principali modi per evitare disfunzioni alla tiroide.

Trattandosi di una categoria merceologica da sempre con qualche problema a livello di patogeni, è più che normale che chi stia affrontando una gravidanza si ponga più di qualche domanda a riguardo.
Per inciso, si può mangiare il pesce in gravidanza? Se sì quale o quali? Cosa bisogna invece evitare? È necessario sempre cuocerlo? Risponderemo a questi e ad altri quesiti nel corso della guida di oggi.

Il pesce: generalmente salubre

Chi insiste sull’inserire il pesce nella dieta di grandi, piccini e anche in quella delle donne in gravidanza, ha spesso ragione. Il pesce in generale è categoria alimentare che ci permette di inserire nel nostro piano alimentare proteine e grassi di qualità, senza gli effetti collaterali tipici delle altre proteine animali, come ad esempio la carne rossa. Consumarlo 2 o anche 3 volte a settimana è generalmente una buona idea, anche se la nostra attenzione, soprattutto durante la gestazione, deve essere davvero massima. Tra i pesci in genere si includono anche i molluschi, cozze, vongole e crostacei.

Il pesce in gravidanza

Quali sono i problemi comuni del pesce per le donne incinte?

Il pesce è un alimento sano ma, come abbiamo detto in precedenza, piuttosto problematico. Al suo interno sono infatti presenti diversi agenti patogeni e diversi parassiti. La cosa non è però finita qui, perché soprattutto per i pesci pescati nel Mediterraneo e nel Mar del Nord e più in generale per tutti quelli che vi hanno trascorso almeno parte della propria vita, c’è anche il problema del mercurio. Questo metallo pesante viene assorbito dai pesci e rimane nelle loro carni anche dopo che vengono pescati e cotti. Il mercurio, come vedremo in modo più approfondito successivamente, è estremamente dannoso per l’essere umano ed è per questo da evitarsi con attenzione particolare durante tutta la gestazione.

Il problema del pesce crudo: l’anisakis e gli altri parassiti

Il problema principale, quando parliamo di pesce in gravidanza e non è sicuramente l’Anisakis. Si tratta di un microscopico verme che alberga nelle viscere di moltissimi pesci (basti pensare che circa l’80% delle alici ne contengono quantomeno tracce al loro interno) e che può essere trasferito alle carni del pesce, nel caso in cui, una volta pescato, non fosse prontamente eviscerato.
Anche la pronta eviscerazione può creare comunque problemi, dato che la contaminazione è molto frequente. Questo rende le carni del pesce, se consumate crude, particolarmente pericolose.

E allora? Come possiamo mangiare il sushi in gravidanza?

Il problema del sushi è in realtà un falso problema: moltissime donne giapponesi continuano infatti a consumare sushi e sashimi (una specialità a base esclusivamente di pesce crudo) durante tutta la gestazione. Come fanno? Corrono rischi incredibili? No di certo: quello che si nasconde dietro questa pratica è infatti un procedimento preparatorio che rende il pesce consumabile anche se crudo.
Si chiama abbattimento e prevede il congelamento del pesce a temperature bassissime per un periodo che varia, a seconda della temperatura, dalle 4 alle 20 ore.

Pesce in gravidanza è sicuro?
Fonte foto: findspictures.com

L’abbattimento permette di avere un pesce che sia completamente libero da agenti patogeni e che dunque possa essere consumato senza problemi anche durante la gestazione. Il pesce venduto in pescheria e non adeguatamente abbattuto preventivamente, deve indicare la necessità di congelamento prima del consumo crudo. Si tratta di una norma dell’UE alla quale devono sottostare tutti i rivenditori di pesce, per piccoli che siano.

Il problema del mercurio

Il secondo problema importante per il pesce durante la gestazione è quello del mercurio. Come abbiamo accennato in apertura, il pesce che naviga mari particolarmente inquinati (e purtroppo il nostro mare è uno di questi) tendono ad accumulare nelle loro carni mercurio. Si tratta di un problema non di poco conto, dato che il corpo umano non è in grado di liberarsi in autonomia del mercurio, motivo per il quale è estremamente pericoloso consumare troppo di frequente alimenti che lo contengano.

Lo stesso discorso vale ovviamente anche per chi voglia consumare il pesce in gravidanza: bisogna cercare di scegliere pesci che contengano poco mercurio o comunque consumarli meno di frequente.
I pesci che contengono elevati dosi di mercurio sono:

  • tonno
  • pesce spada
  • anguilla
  • palamita
  • luccio

Si tratta di pesci che andrebbero consumati con estrema parsimonia, soprattutto durante la gravidanza. I prodotti del mare che invece dovrebbero essere consumati senza dubbio con minori preoccupazioni sono:

  • pesce persico
  • spigola
  • branzino
  • salmone
  • sarde e sardine
  • trote
  • triglia

La scelta dunque deve essere compiuta, soprattutto durante la gravidanza, non solo in base al gusto e ai valori nutritivi del pesce in questione, ma anche in base al suo contenuto in mercurio.

Il pesce? Un ottimo alimento per chi è incinta

Il pesce comunque, al netto delle preoccupazioni di cui sopra, che possono essere comunque circoscritte con comportamenti responsabili, è un alimento che dovrebbe sicuramente fare parte di quelli che mettiamo a tavola durante la gestazione.

Il pesce ha un profilo nutrizionale estremamente sbilanciato verso le proteine, il che è decisamente una nota positiva, soprattutto considerando il fatto che dovremmo cercare di limitare il consumo di carne rossa. Le proteine contenute nel pesce sono di ottima qualità e possono essere un validissimo sostegno per una dieta particolare come quella che dovrebbe seguire una gestante. Anche i pesci più grassi, pensiamo al tonno o al salmone, hanno degli enormi lati positivi: contengono infatti acidi grassi omega 3, fondamentali per la nostra salute anche durante la gravidanza. Si tratta di grassi di fondamentale importanza per la salute dell’essere umano e che devono essere integrati a sufficienza in una dieta anche per le gestanti.

Il pesce dunque, al netto delle preoccupazioni che comunque devono esserci, è un alimento più che sano e più che buono tra quelli che possono essere consumati durante la gravidanza.
Due porzioni a settimana è la quantità alla quale orientativamente dovrete attenervi. Nel caso in cui voleste consumarne di più, attenetevi alla tabella che indica i pesci con il minor contenuto di mercurio.

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