Il raffreddore è una delle patologie delle prime vie aeree che colpisce bambini e neonati e tante mamme si chiedono se possono fare l’aerosol ai loro piccoli senza problemi. Si stima che in media all’anno un bambino subisce 7-8 manifestazioni di raffreddore che coincidono con l’arrivo della stagione fredda quando l’ambiente pullula di virus (in particolare rinovirus) che possono attaccare le vie aeree superiori del vostro piccolo. Il raffreddore ostruisce le vie aeree ed il bambino ha difficoltà a respirare soprattutto quando dorme oppure durante la poppata quando vi è la necessità di respirare col naso. Può capitare che quando il bambino ha il raffreddore anche l’alito risulta di cattivo odore a causa delle secrezioni nasali che si riempiono di batteri che proliferano all’interno del muco. Spesso, ma non sempre il raffreddore può nascondere i prodromi di un aumento della temperatura corporea del neonato ed essere il primo passo per la comparsa della febbre.
Cosa si può fare in questi casi per aiutare bambini e neonati a respirare meglio?
L’aerosol è un ottimo rimedio in quanto il vapore che si genera aiuta a sciogliere i muchi e liberare le vie nasali. In questi casi bisogna fare attenzione a non nebulizzare farmaci come cortisonici, fluidificanti e broncodilatatori perché la loro efficacia può non essere comprovata nei bambini ed i rischi di effetti collaterali sono molto alti. Per questo meglio nebulizzare solo la soluzione fisiologica perché è l’unica efficace e priva di effetti collaterali per il bambino. L’aerosol può essere un valido aiuto sia per i neonati durante i primi mesi di vita che per i bambini di età superiore ai 3 anni.
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Perché l’aerosol è un metodo efficace?
In genere il pediatra raccomanda di fare l’aerosol al bambino quando, a causa del raffreddore, non riesce a respirare bene perché il naso è chiuso a causa delle secrezioni mucose nasali. Questa condizione può associarsi spesso a tosse secca o grassa, starnuti frequenti e talvolta anche febbre. Per curare questi fastidi, l’aerosol con la sola soluzione fisiologica (cioè una soluzione acquosa allo 0.9% di NaCl) è il rimedio migliore perché assolve a due funzioni: deterge il naso portando via i germi che si annidano e facilita l’espulsione dei muchi. Inoltre con l’aerosol si riduce l’uso di farmaci per via sistemica (cioè che si distribuiscono in tutto l’organismo) e tutti i rischi e i possibili effetti collaterali che ne possono conseguire. Infatti, i neonati e i bambini sono molto sensibili ai principi attivi che normalmente si nebulizzano con l’aerosol per curare il raffreddore: cortisonici e broncodilatatori.
Se siete giunte per la prima volta su Tutto Donna, potrebbe risultare interessante per voi leggere tutti i nostri articoli della sezione dedicata ai bambini: troverete consigli utili e risposte alle vostre domande che riguardano i vostri piccoli.
Quali sono i vantaggi dell’aerosol nei neonati e nei bambini? La somministrazione del medicinale per inalazione, cioè attraverso l’aerosol, presenta diversi vantaggi quando l’aerosol è destinato ad un bambino oppure ad un neonato: si riesce ad avere un effetto locale diretto sulla zona interessata (naso, gola, laringe, trachea, bronchi, polmoni), si ha il beneficio di un’azione rapida perché il nebulizzato viene direttamente a contatto con le mucose da curare e questo ad esempio è importante per massimizzare gli effetti di un antibiotico, se si usa solo la soluzione fisiologica gli effetti collaterali sono assenti e costituisce la sola modalità di somministrazione di un farmaco in un soggetto di età pediatrica e neonatale (in quanto il piccolo non è collaborativo). In casi particolari però il pediatra deve per forza di cose ricorrere all’aggiunta di un principio attivo, da nebulizzare con la fisiologica, per curare diversi disturbi come faringiti, laringiti, bronchiti, asma e tracheiti. In base alla patologia il medico sceglierà il principio attivo da somministrare tenendo sempre presente il rapporto rischio/beneficio per il bambino.
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Come si fa l’aerosol ai neonati e ai bambini?
Noi mamme siamo veramente convinte di eseguire l’aerosol in maniera corretta? Di seguito troverete un elenco delle regole fondamentali da seguire per eseguire l’aerosol correttamente.
- Lavarsi le mani prima toccare qualsiasi parte dell’apparecchio: lavarsi le mani, meglio se lo si fa con un sapone battericida, è fondamentale per evitare che germi patogeni presenti nell’ambiente finiscano nella camera di nebulizzazione e dunque penetrare nelle vie aeree del bambino durante l’aerosol;
- Introdurre il o i farmaci nella camera di nebulizzazione: è buona norma attenersi strettamente alle indicazioni del medico per quanto riguarda la quantità di farmaco da nebulizzare. Se il pediatra ha prescritto un principio attivo per curare la patologia del bambino è buona norma prelevare la quantità esatta servendosi dell’aiuto di una siringa. Se invece l’unica sostanza da inserire è l’acqua fisiologica essere precisi non sarà necessario perché l’acqua fisiologica non ha controindicazioni;
- Diluire sempre i farmaci con la soluzione fisiologica: i farmaci non vanno mai nebulizzati puri ma dobbiamo sempre aggiungere un carrier (l’acqua fisiologica) e la diluizione deve essere eseguita seguendo le indicazioni del pediatra;
- Servirsi del boccaglio o della mascherina a seconda della necessità: il boccaglio può essere usato nei bambini più grandi che sono in grado di respirare con la bocca in maniera profonda e costante, quindi parliamo di bambini in grado di collaborare ed eseguire le indicazioni della mamma. Invece, per i bambini al di sotto dei 3 anni e quindi anche i neonati va utilizzata la mascherina e fatta aderire bene al viso del bambino. Bisogna inoltre accertarsi che con la mascherina la respirazione del bambino avvenga con la bocca perché il naso funge da filtro trattenendo circa il 75% del nebulizzato con l’aerosol.
Dopo aver eseguito l’aerosol (ed esso va staccato quando nella camera di nebulizzazione non c’è più nulla) è buona norma eseguire queste tre cose:
- Lavare accuratamente il viso del bambino per rimuovere eventuali tracce di farmaci che possono essere irritanti, se è stata usata la mascherina;
- Sciacquare la bocca al bambino per eliminare eventuali residui. Questo vale in modo particolare per antibiotici e cortisonici perché questi farmaci distruggono la normale flora batterica della bocca ed aumentano il rischio di infezioni fungine;
- Tutti gli strumenti utilizzati vanno lavati accuratamente con acqua tiepida e lasciarli per una notte in una soluzione disinfettante.
Quali farmaci sono sicuri per l’aerosol?
Purtroppo i farmaci che comunemente si utilizzano per curare il raffreddore si sono dimostrati scarsamente efficaci nei bambini ed anche il loro profilo di sicurezza non è risultato accettabile. Innanzitutto, ribadiamo ancora una volta che l’aerosol con la sola acqua fisiologica è l’unico rimedio sicuro che abbiamo per curare i disturbi connessi col raffreddore. Gli sciroppi fluidificanti sono stati oggetto di un acceso dibattito in quanto il loro profilo di sicurezza nei bambini è risultato molto scarso, eppure essi oggi ancora sono sponsorizzati.
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Questo perché uno sciroppo fluidificante agisce sciogliendo i muchi che si accumulano a livello delle vie aeree inferiori (bronchi e trachea) i quali attraverso la tosse e lo sputo verranno espulsi dal bambino; ma, il neonato non è in grado di eseguire tutto ciò ed il rischio di soffocamento può essere molto elevato. Per questo motivo è meglio non usare sciroppi di questo tipo nei neonati ma servirsi dell’aerosol che è nettamente più sicuro. I farmaci come i cortisonici e i vasocostrittori nasali (ossimetazolina, fenilefrina) sono poco sicuri ed inefficaci. I cortisonici (a parte che il loro utilizzo nei bambini andrebbe limitato al massimo per via della miriade di effetti collaterali che provoca alla crescita del bambino) sono dannosi in caso di raffreddore perché essendo immunosoppressori rallentano il normale decorso del sistema immunitario. I vasocostrittori nasali possono provocare tremori e convulsioni per via della loro interazione con il sistema nervoso centrale. Inoltre, la mucosa nasale è molto vascolarizzata e poiché il farmaco passa rapidamente in circolo è molto facile superare la dose sicura nei bambini. Il paracetamolo è utile solo nel caso in cui il raffreddore si accompagna a febbre, ma non costituisce rimedio in caso di congestione nasale. Se la febbre non accenna a diminuire dopo 2-3 giorni e le secrezioni appaiono di colore giallo-verde allora è bene rivolgersi al proprio pediatra perché potrebbe essersi instaurata un’infezione batterica.